É innegabile che denti ben allineati, chiari e in salute siano importanti, per questo ci sottoponiamo a sedute semestrali di pulizia e terapie spesso molto fastidiose e costose, ma siamo propio sicuri che chi ci propone le cure da eseguire, il famoso “piano terapeutico” abbia le competenze, l’esperienza e soprattutto abbia interpretato al meglio le nostre esigenze?
A volte la chiave di volta sta nei dettagli che quasi mai vengono nemmeno presi in considerazione.
I punti chiave per un sorriso in armonia sono 3:
ALLINEAMENTO; denti ben allineati devono essere messi in rapporto alle strutture nelle quali sono inseriti.
Ossa (mascellare superiore, mascellare inferiore, prominenza del mento, zigomi, ossa del naso e non ultimo l’angolo della mandibola, tutti elementi che concorrono a donare un aspetto ed un profilo in armonia.
Tessuti molli (labbra, guance ) che rendono visibili i denti in maniera equilibrata.
Spesso l’ortodonzista pensa solo a raddrizzare il più possibile i denti ma l’impatto percettivo finale non è bello e il paziente non risulta soddisfatto, prima i denti erano stortissimi ed ora drittissimi ma il sorriso semplicemente “non piace”.
COLORE: più sono chiari e meglio è.
Spesso il paziente ha paura di schiarire troppo i denti o che il trattamento sia troppo invasivo e comprometta la salute dello smalto. Come chi inizia ad allenarsi in palestra la prima cosa che dice al suo allenatore è di non voler diventare grosso come Arnold Swarzenegger ma, tranquilli, è praticamente impossibile che ciò accada se non con una motivazione ferrea, predisposizione, sedute estenuanti e tutta la vita dedicata all’ipertrofia muscolare.
Così pure schiarire i denti è molto molto difficile per questo, spesso, i risultati non soddisfano ma di sicuro più sono bianchi più sono belli e più le persone che ci guardano lo faranno con ammirazione.
Lo smalto dentale lo immaginiamo come una lastra di marmo, liscia e lucida, ma guardandola al microscopio si evidenziano tantissimi piccoli fiorellini, i prismi dello smalto, dove si annida lo sporco e dove lo spazzolino dentale no ci può arrivare.
Proprio a questo scopo si utilizzano perossido d’idrogeno o di carbammile che nelle giuste dosi penetrano all’interno di questi fiorellini ripulendoli e ridonando luminosità allo smalto.
E’ quindi una semplice pulizia in profondità che non danneggia lo smalto.
I sistemi utilizzati si dividono in due grandi categorie: eseguito “alla poltrona” in studio in una o più sedute o domiciliare utilizzando mascherine personalizzate due volte al giorno per una durata di una o 2 settimane.
Io consiglio sempre ai miei pazienti di utilizzare entrambe le tecniche e di iniziare il trattamento con la sola arcata superiore così da poter valutare il grado di sbiancamento ottenuto confrontando i denti superiori con quelli inferiori.
FORMA: il dettaglio più difficile da ottenere.
Da ormai trent’anni mi confronto con Odontotecnici per far eseguire le protesi per i miei pazienti sempre alla ricerca della perfezione, scegliendo i migliori professionisti la precisione e la qualità dei materiali non è mai stato un problema ma l’estetica spesso si, questo non per colpa loro ma perché la stessa va ricercata ed ottenuta soltanto “cesellando” in modo scultoreo i micro dettagli una volta che la protesi è inserita nel cavo orale, quindi la forma, gli spessori, la lunghezza, gli angoli, le parabole, i vuoti ed i pieni vanno armonizzati esteriorizzandosi dal semplice contesto denti ma allargando l’orizzonte a tutto il viso ed anche alla personalità del paziente.
Spesso il paziente richiede denti dal forte impatto estetico e quindi devono essere eseguite leggermente più voluminosi e chiari, altre volte il paziente vuole il contrario e mai accetterebbe denti che lo metterebbero in imbarazzo.
Modificando il solo margine incisale dei denti superiori non cambia solo la forma dei denti ma tutta l’espressione del volto del paziente tanto che lo stesso a volte non sembra nemmeno la stessa persona.
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